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Ama: Cgil, Cisl, Uil e Fiadel fanno un fischio e l’AMA si piega a 90° gradi 

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Oggi il candidato per la RSU aziendale Piero Improta, aveva organizzato un incontro tra alcuni lavoratori con una delegazione della USB.

I lavoratori interessati si erano accordati per incontrarsi dalle 12.00 prendendo un Permesso a loro spese, pur di ascoltare la rappresentanza della USB.

 

A questo proposito vogliamo rammentare che la Usb come il Cobas, per la loro campagna elettorale non hanno a disposizione nemmeno un minuto di permesso Sindacale, ma devono fare tutto di tasca propria, al contrario dei confederali che grazie alla firma di contratti infami usufruiscono di tutte le agevolazioni.

 

Evidentemente gli stessi galoppini sindacali piazzati a dovere fra i preposti (non tutti sono così), fanno la guardia nei posti di lavoro e abbaiano ogni qualvolta si affaccia qualcuno che mette in discussione la loro rappresentanza. Non è un problema di regole, perché gli stessi personaggi sono i primi a disattendere le regole. Perché di norma assegnano cambi turno, ferie, servizi con criteri di appartenenza sindacale, arrivando anche a permettere assemblee in orario di lavoro senza comunicazione all’azienda.

 

Ma ritorniamo alla sceneggiata di mercoledi 18, quando il lacchè di turno ha “spifferato” l’ardire del collega candidato RSU USB che osava parlare pubblicamente ai suoi colleghi, scatenando il pronto intervento del Direttore alle Relazioni Industriali Dott. Marcello Bronzetti che, senza verificare cosa realmente stava accadendo, si è precipitato a bloccare un ipotetica assemblea mai chiesta da nessuno, mandando addirittura un responsabile alla sicurezza che nei suoi compiti avrebbe da vigilare sulla sicurezza delle infrastrutture AMA ( e lo sa Dio quanto ce ne sarebbe bisogno) e invece è costretto a fare, suo malgrado, il vigilantes contro i lavoratori. E meno male che invece all’autorimessa del Salario, nella stessa giornata, l’altro preposto galoppino sindacale si è limitato a ciarlare su un presunto rispetto delle regole.

 

Che personaggio il nostro nuovo Direttore Bronzetti, nuovo per modo di dire, da decenni staziona in AMA, passato indenne dalle inchieste giudiziarie, personaggio della vecchia guardia, più fedele ai capibastone sindacali che alla salvaguardia delle relazioni industriali. Stamattina giovedi 19, dopo che la Commissione Elettorale ha garantito il diritto di tutte le liste elettorali a fare informazione sui posti di lavoro, Lui in deroga ai suoi doveri, si limiterà a fare “qualche telefonata ai preposti nel caso ci sia qualche problema”.

 

Eppure il suo predecessore Lopes, con piglio serioso e compiaciuto aveva garantito sulla professionalità del “nuovo” direttore. Purtroppo abbiamo constatato che questo passaggio di poltrone è servito solo a mettere uno zerbino ai piedi dei Confederali e un muro di gomma contro chi vuole cambiare l’aria asfittica di questa azienda.

 

Ma stiano certi questi signori che dopo le elezioni, le nuove RSU che non rispondono ai capibastone sindacali saranno la testa d’ariete per sfondare il loro ottuso muro di gomma.

Giovanni Belluomo

Bronzetti, cobas, direttore relazioni industriali, Rsu, usb

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