Invece di prendere atto che nelle recenti elezioni i lavoratori hanno scelto la loro rappresentanza, azienda e segreterie sindacali procedono nella contrattazione aziendale come se niente fosse, animati dall’ansia di non avere RSU ostili nei tavoli di trattativa. Ma si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, e cotanta saggezza popolare non si smentisce: Qui Quo Qua e Paperino vedono smontata la promessa elettorale del premio di produttività con cui hanno preso per culo i lavoratori, nelle speranza di fargli dimenticare il contratto infame che gli hanno rifilato, mentre l’azienda sbatte clamorosamente nel fallimento delle recenti scelte gestionali perdendo il DG…. Il signor Stefano Bina silurato dell’ultima ora.
Fanno quasi tenerezza i nostri audaci Direttori. Sempre attenti al protocollo delle relazioni industriali, sono assai meno premurosi quando si tratta di confrontarsi realmente con i lavoratori per risolvere le numerose problematiche che vivono quotidianamente per strada e nei posti di lavoro. Genuflessi allo strapotere dei “baronetti” sindacali, preferiscono intrattenersi ai tavoli di trattativa con perenni distaccati e con qualche delegato di zona al guinzaglio e imbavagliato, nel tentativo di rendere rappresentative le delegazioni trattanti.
Poveri i nostri baldi Direttori, asserragliati nelle stanze ovattate di Calderon de la Barca, circondati da un management inefficiente, oramai rispondono esclusivamente alla chiamata “dell’innominato”. L’ombra che aleggia nei piani alti, quello che muove e alimenta il sistema malato di Ama, lo stesso al quale si continua a concedere il lusso di dirigere i tavoli di trattativa, decidere chi ci deve stare, chi deve parlare e di cosa parlare.
MA NELL’ATTESA CHE I CORAGGIOSI DIRETTORI E I BARONETTI SINDACALI SI RISVEGLIANO DALLE LORO MACERIE NOI VORREMMO SAPERE CHI PAGA:
• se i lavoratori non hanno le loro rappresentanze e sono pure vittime di una macchina amministrativa poco trasparente e incapace di dare risposte in tempi brevi su spettanze retributive, inadempienze contrattuali, errori e inefficienze ;
• se i lavoratori sono sotto attacco dai media per responsabilità della classe dirigente;
• se le domande di trasferimento sono bloccate malgrado la Sindaca dichiari pubblicamente inammissibile che per recarsi al lavoro si debba attraversare la città;
• se gli utili sul valore della produzione sono scesi, malgrado l’aumento dell’orario di lavoro non pagato, come da relazione semestrale presentata lo scorso giugno (mentre Cgil, Cisl, Uil, Fiadel ci prendono per culo firmando accordi su premi di produttività prima delle elezioni RSU);
E intanto ci domandiamo se il Direttore Generale Stefano Bina, l’uomo presentato come il risolutore di tutti i mali, dopo un anno e mezzo di gestione fallimentare e aver intascato quasi 250.000 euro l’anno, si stia apprestando ad intascare l’ennesima lauta buona uscita, mentre i lavoratori continuano a pagare con il loro salario e la loro salute!
Ma il vento sta cambiando… e questo non è che l’inizio!
Pasquino lo Scopino