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Fallimento Atac fallimento del Manager

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L’Atac è al fallimento, lo dice Bruno Rota il manager venuto dalle nebbie padane a risanare le sorti dell’azienda Romana dei trasporti, ancora una volta il male del M5S è stato quello di affidarsi ai Sindacati Confederali e non ascoltare i LAVORATORI.
Tutta Italia ormai sa che il sindacato confederale è in combutta con il PD, e il piano è quello di privatizzare le aziende comunali, le dichiarazioni di alcuni esponenti di spicco del PD di andare a firmare nei banchetti dei radicali e dei futuri liberali, la dice tutta!

Le mire aberranti della destra e del PD che vogliono far passare la privatizzazione come l’unica medicina, per noi cittadini Romani equivale a castrarsi con le proprie mani.

Se andate nelle scuole elementari, i piccoli studenti vi sapranno spiegare bene, il perché alcuni servizi essenziali non devono e non possono essere lasciati in mano a chi per ragione sociale deve fare profitto! L’Atac è una di queste.

Torniamo alla questione Bruno Rota, in rete i leoni da tastiera Renzusconiani si stanno consumando i polpastrelli su Twitter contro il M5S è nello specifico Enrico Stefàno, reo di aver dichiarato l’inutilità del Manager Delle nebbie Bruno Rota.
Ben gli sta a Stefàno e tutto il movimento. Se avessero dato retta ai consigli dei lavoratori di non prendere un manager accreditato      ( poiché sono cresciuti tutti con un padrino politico ) ma di fare una ricerca attraverso le università e far crescere il più meritevole del settore, dando così la possibilità di creare una nuova classe dirigente, oggi non starebbero a pararsi le chiappe dagli attacchi isterici di chi era stato pagato profumatamente, solo per farsi dire: non si può far nulla ormai siamo al tracollo! Cribbio, bastava un semplice ragioniere comunale per fare questo, almeno avevamo risparmiato i soldi per comprare un buon numero di Autobus nuovi!!!

Sempre in merito a questo manager, venuto dal nord, quando l’ATM lo ha cacciato, ( dopo che comunque li nel paese dei balocchi, aveva risollevato l’azienda) ha usato lo stesso stratagemma per uscire pulito: accusare i vertici comunali di non saper amministrare!
Ai ai ai  Stefàno! Se vi foste informati, e dato retta a noi poveri mortali, bastava andare a leggere alcuni giornali sulla vicenda Rota/ATM e forse oggi non avreste bisogno delle mutande di latta, riportiamo per cronaca uno stralcio di affari italiani.it nella vicenda Rota/ATM:

—  Quello che non va bene è che Rota ha ingaggiato una battaglia con il suo azionista, che poi è il Comune di Milano, che poi siamo tutti noi, per rimanere al suo posto fino all’ultimo giorno. In questo c’è un problema di stile. Se il tuo azionista ti leva la fiducia e ti chiede formalmente di andare via, l’onore dovrebbe suggerirti di spostarti, pur protestando ma sempre dentro i limiti dell’urbano. Invece no, Rota sbraita, urla, si incavola, accusa un assessore della giunta Sala, accusa il sindaco stesso, di fatto non vanifica i conti perché i numeri sono immutabili, ma vanifica l’immagine di uomo corretto oltre che retto. Costruisce la narrazione dell’uomo solo al comando contro i soci cattivi che vogliono la corruzione eterna. Peccato che quello che Rota non ha capito oggi, e viene il dubbio non abbia capito negli ultimi anni, è che non è un uomo solo al comando. Ma un dipendente della collettività. E se i rappresentanti eletti dalla collettività decidono che non è più utile, il modo migliore è  farsi dignitosamente da parte —

Link:http://www.affaritaliani.it/milano/pinocchio-rota-eredita-di-atm-una-uscita-senza-stile-471056.html

Cari consiglieri, Enrico Stefano e Pietro Calabrese, oggi purtroppo vi state arrampicando sugli specchi, chissà, forse se avreste dato ascolto alla USB quando prima delle votazioni e subito dopo vi aveva proposto un patto con i lavoratori, oggi i Romani avrebbero risparmiato centinaia di migliaia di euro e l’azienda avviata ad un vero risanamento.

Team Agoa

Calabrese, confederali, fallimento, lavoratori, pd, privatizzazioni, Rota, Stefàno, usb

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