Finita la stagione fredda, tra pochi mesi arriverà l’estate, e con essa i dolori per gli operai addetti al PAP.
Ci stanno arrivando molte segnalazioni corredate con foto da parte dei colleghi, che denunciano situazioni non più sostenibili.
Come già successo a Testaccio, dove i cittadini hanno scaraventato fuori bidoni e bidoncini, perché esasperati dalla puzza, negli altri quartieri non tarderanno a farsi sentire.
Per i piccoli contenitori ad uso famigliare, nella stragrande maggioranza dei cittadini, c’è la volontà e la civiltà di collaborare, ma c’è un’altra parte incivile che infischiandosi delle regole d’igiene urbana, usa il secchiello a mò di cassonetto, lasciandolo perennemente sulla strada.
Questo oltre che fare schifo perché non lo pulisce nessuno, implica un aggravio dei tempi di svolgimento del servizio, perché l’operatore deve comunque ogni qualvolta verificare se all’interno ci sono rifiuti.
Ancor più grave dove i condomini hanno i contenitori grandi, per cui l’Ama dovrebbe cercare soluzioni.
Sì perché oltre la questione igienico-sanitaria c’è anche quella dell’efficienza del servizio.
La nota dolente arriva dalla pulizia e sanificazione dei contenitori, ormai nello scaricabarile delle responsabilità l’unico a rimetterci è l’operatore.
L’Ama se ne lava le mani, asserendo che i contenitori sono dati in comodato d’uso, pertanto è dovere dei condomini garantire l’uso corretto e la pulizia, di contro i condomini lamentano che non hanno la possibilità e o l’attrezzature per la pulizia, risultato: bidoni maleodoranti, con ristagno di percolato e muffe, assai dannose per la salute umana.
Non è possibile che ci sia una parte di cittadinanza che si fa beffa della più elementari regole del vivere civile, e che l’Ama non riesca ad imporre a questi barbari il rispetto del contratto di servizio.
Ora chiediamo ai nostri dirigenti, ma anche al Sindacato: visto che la tutela e la salute delle risorse umane per legge spetta a voi, come si deve comportare l’operaio davanti a queste situazioni di pericolo d’infezioni batteriologiche? – Ha l’obbligo di portare a termine il servizio anche a rischio salute?
-Può rifiutarsi di non svuotare i “cassonetti” per salvaguardarsi da un rischio?
Facciamo presente, che le aziende private, ma anche in altri comuni (vedi Fiumicino) l’operatore se non lo ritiene opportuno ha la facoltà di apporre un’adesivo, dove scrive il perché del mancato conferimento, e al ripetersi i cittadini vengono sanzionati.
A Roma non si può, chissà perché?!
Agoa sta facendo uno screening per capire quali siano i problemi e come si possono risolvere, pertanto invitiamo tutti i colleghi a partecipare esponendo le proprie difficoltà, e all’invio di altro materiale fotografico.
Il Team di Agoa
[…] lasciare l’organico per 2 giorni in quantità elevata, è sbagliato sotto ogni aspetto, ne avevamo già parlato qualche mese fa qui, per di più l’Ama non ha mezzi che lavano e sanificano i […]