Alzi la mano chi non ne ha mai incontrato uno!
Mentre tutto il mondo imprenditoriale è impegnato a distruggere la reputazione di noi operatori ecologici, migliaia di donne e uomini Rom o Sinti, scorrazzano allegramente per la città con i loro (?) passeggini, solo che al posto dei bambini portano a spasso per Roma rifiuti di ogni genere (computer, ventilatori, caldaie, ferri da stiro e cianfrusaglie) mentre insegnano ai “bimbi” l’arte del rovistaggio.
Fermo restando che queste pratiche sono proibite e che i rifiuti all’interno o fuori dai cassonetti, siano materia seconda in acquisizione all’Ama, in quanto affidataria del servizio, questa usanza poco ortodossa è più visibile nei quartieri dove ancora si applica la raccolta stradale con cassonetti.
Qualche settimana fa, il prefetto Tronca, in funzione di commissario, ha provato a santificare questo metodo, arrivando a legiferare, che possono addirittura fare dei mercati, i famosi ecodistretti, ad hoc per vendere tali rifiuti.
Qualche romano che ancora paga le tasse e che certifica la provenienza dei suoi materiali si è fatto sentire e attende la parola fine di questa folle proposta.
Ora premesso che il problema Rom è ormai un’emergenza, arrivare alla soluzione di legalizzare l’illecito ci sembra una forzatura incredibile, piuttosto bisognerebbe contrastarlo.
Dietro questi passeggini della vergogna si celano interessi che travalicano il fenomeno del razzismo o xenofobia, è fumo agli occhi per nascondere la verità: “le casse sono vuote, non si può assumere personale e in qualche modo tocca rimedià, soprattutto se le elezioni sono vicine”.
È ormai noto che dietro queste categorie, borderline della società, ci sono stati (e ci sono ancora) interessi della mafia e la commistione dei politici.
Il rapporto dell’Anac non lascia dubbi: l’illegalità è stata spinta al massimo per l’arricchimento del sistema, e ha creato quella voragine ormai senza fondo di debito pubblico.
È giusto che a pagare siano sempre i lavoratori e cittadini?!!!
Il Team di AGOA