La multinazionale Bain & COMPANY, dopo una “faticosa” indagine durata 5 anni, ha capito che il P.A.P. ha dei costi insostenibili, se non “accompagnato” dai “maledetti” sussidi di Stato e/o aiuti dai consorzi a loro tanto cari. Tra l’altro il PAP a Roma lo hanno proprio organizzato loro ( e si vede).
Ma se noi poveri e umili spazzini ce ne siamo resi conto già dalla prima settimana, come mai la megagalattica “Bain & Company” piena di espertoni di tecniche di inquinamento ( vedi Nerone) ci ha messo 5 anni per capirlo??
-Tra l’altro c’è lo manda a dire proprio dal tour operator dei rifiuti (??) –
Il costoso e inutile “circo dei rifiuti”, come per il “circo dei cassonetti“, partorito da questa potente società, per alimentarsi con i soldi del povero idiota contribuente/cittadino, deve sempre trovare nuove idee e pretesti per rendere credibili queste scelte tecniche scellerate.
Poi, per farle “digerire” ai cittadini ci pensa quella stampa suddita e deferente.
AGOA,PERÒ, GLI FA LE PULCI
Altra curiosità, ricavata dal loro archivio dati, è che, secondo le loro indagini, lo scarto nella raccolta differenziata su strada è minore di quello del PAP ( vi inviamo un link… se volete leggerlo).
- In questi ultimi mesi, poi, Nerone ha fatto due cambiamenti importanti:
uno lo avete visto è il cassonetto marrone dell’organico/vegetale da 2400 LT. in strada al posto dei piccoli bidoncini ( che gli frega se l’organico è inquinato, tanto va nei biodigestori), - l’altro e di voler affidare la raccolta indumenti usati alle industrie del riciclo e non del riuso ( togliendo pure il lavoro alle cooperative sociali addette alla raccolta).
CATTIVERIA
Da voci indiscrete sembra che il suo grande progetto è installare un biodigestore all’interno del Colosseo, ma la Sovraintendenza ancora non gli ha dato l’ok.
MA, A PARTE GLI SCHERZI, COSA HA IN MENTE IN REALTÀ LA MULTINAZIONALE BAIN PER “CIUCCIARE” ANCORA UN PO DAL PUBBLICO??
- Continuare con il rifornire l’impiantistica del nord di rifiuti meno trattati possibile, con l’avvallo di Nerone.
- Continuare a costruire biodigestori e inceneritori per i comuni nelle loro mani (come, purtroppo è il nostro),
- Continuare a costruire e vendere cassonetti e mezzi speciali per la raccolta sempre più variopinti e costosi, rottamando persino quelli ancora nuovi.
COME FANNO ?
Cambiare sistemi di raccolta in continuazione ( sempre sbagliati con scuse diverse), fa girare acquisti/appalti/soldi (leggete i post sui cassonetti rotti e ne capirete di più).
L’industrializzazione dei rifiuti è palesemente folle come strategia economico/ambientale, ma è un modo furbesco e ben orchestrato per far proseguire la “Bain circus”.
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