Il nostro Management per ottenere risparmi, o servizi più efficienti, in gran parte condivisibili, non bada ad irregolarità procedurali e/o interpretazioni improprie del CCNL (es. ods sui festivi), fino al punto di rischiare degli abusi.
Il ricorrere all’art. 66 per gli incidenti accaduti in manovre di retromarcia e altro, ci sembra uno dei più eclatanti e gravi.
CURIOSITÀ
1) Se ci pensate bene, in un primo momento non si parlava di guida irresponsabile o disattenta in generale, ma solo di retromarcia . Successivamente, sono arrivate altre contestazioni disciplinari per piccoli incidenti durante le operazioni di aggancio cassonetti a causa di autoveicoli parcheggiati vicinissimo, e per altri casi.
2) Un altra curiosità emersa nelle varie discussioni, ancora più incredibile, era l’intenzione, in un primo momento, di voler limitare gli incidenti in quelle pericolose retromarce (imposte) in viali all’interno di utenze disagevoli ( prima ti costringono poi ti purgano).
3) Sembra sia stata la compagnia assicurativa ( tra l’altro del Comune) a chiedere maggiore rigore sui conducenti per poter avere un premio assicurativo più basso.
CONSIDERAZONI
Le responsabilità di guida all’interno della viabilità stradale ordinaria non rientrano nella casistica riportata dall’art. 66 del CCNL., ma sono disciplinate e regolate dal codice stradale.
Mentre, invece, lo sono le operazioni interne alle unità produttive.
I Conducenti, infatti, anche per un tamponamento o per non aver dato la precedenza, pagano una multa, fino alla riduzione totale dei punti sulla patente con la conseguente sospensione.
In questi casi, eventualmente, l’azienda, se si ritiene danneggiata dal suo dipendente, potrà rivalersi nei confronti di costui con una sanzione amministrativa.
Poi ci sono gli incidenti imprevedibili e casuali determinati da mille fattori e situazioni, non necessariamente riconducibili ad una guida disattenta, come il caso del collega postato in Agoa, che vanno inquadrati in modo diverso.
DETERRENTI PROPONIBILI E NON ABUSI
Come le compagnie stabiliscono il loro premi assicurativi in base alle probabilità degli incidenti, e Roma, come sappiamo, è ad alto rischio, a questo punto possiamo, al contrario, stabilire un premio simbolico a quegli autisti ( di mezzi pesanti e leggeri) che non commettono incidenti ogni anno ( rinnovabile ).
Continuare con questo metodo illegale e barbaro, a cui si aggiunge l’esclusione dai concorsi ( magari solo per aver strusciato inavvertitamente uno specchietto), può avere sicuramente ripercussioni negative:
- In primis, sul servizio di raccolta su strada, a causa di quei colleghi, infastiditi/impauriti, che non prenderanno più rischi in manovre pericolose, nel 90% dei casi finalizzate a superare le difficoltà oggettive nello svolgimento del lavoro;
- In secundis, potrà accadere che, per la paura di essere sanzionati, o essere esclusi da un concorso, i Conducenti ometteranno di denunciare quei piccoli incidenti che capita di avere lavorando nelle strade strette e pericolose di Roma.
APPELLO
Noi siamo convinti che in merito a questo sistema sanzionatorio, che riteniamo un abuso, si possa ricorrere all’ufficio del lavoro. Se ci fosse un sindacato disposto a inoltrare questo esposto (certamente non saranno i genuflessi), gliene saremmo estremamente grati a nome di tutti i colleghi.