Si sta verificando una lotta mediatica tra il Direttore Generale Alessandro Filippi (cristiano) e il Presidente Daniele Fortini “Nerone” (ateo industriale).
Pochi giorni fa, il Direttore Generale AMA Alessandro Filippi, vantava di aver chiuso un protocollo d’intesa con la chiesa Romana per applicare la raccolta differenziata nelle 335 parrocchie di Roma ( clicca qui per la notizia ) oggi leggiamo che il Presidente AMA Daniele Fortini sigla un accordo simile con la Comunità Ebraica Romana, ma vista la sua spiccata capacità industriale, va oltre il comune accordo e sigla addirittura una joint venture.
Al di là della propaganda mediatica, cosa vuol dire?
Che fino ad oggi noi non abbiamo fatto la raccolta a questi enti oppure non facciamo la raccolta differenziata? .
Sappiamo benissimo che già facciamo la raccolta differenziata, sia con i cassonetti sia con il porta a porta nei quartieri dove è previsto.
Ora bisogna che questi manager super pagati comincino a dare risposte all’altezza dello stipendio.
Iniziamo a fare una serie di quesiti in proposito.
1 ) Sig. Fortini, perché lei parla di joint venture?
p.s. ( Le imprese che decidono di collaborare si pongono come obiettivo la realizzazione di un progetto comune di natura industriale o commerciale che vede l’utilizzo sinergico di risorse apportate da ciascuna singola impresa partecipante, ma anche un’equa suddivisione dei rischi legati all’investimento stesso ovvero un’equa ripartizione delle possibili perdite o utili.)
2 ) Sulla base della joint venture, pagheranno la tariffa, oppure metteranno come impegno la collaborazione e il know how religioso?
[…] ringraziamo, anche se non punta però il dito sulla eventuale “joint venture” sbandierata dal Presidente Fortini, e gli sfugge anche l’operazione di “markettting commmunication” messa in piedi […]
[…] Cari Presidente e Direttore, quei risparmi ottenuti a vostro dire: grazie a procedure e controlli, e 40 milioni in meno di costi operativi per affidamento di servizi e lavori ed acquisto di forniture, forse state “dimenticando” di dire che derivano da crediti con fornitori insoluti. […]