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IL PAP DI PERIFERIA

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Nelle foto si vede il disastro della periferia e la disperazione dei colleghi alle prese con una vera rincorsa quotidiana alla discarica.


 Nelle periferie di tutto il mondo ( Roma inclusa) si trovano emarginati, immigrati, poveri, Rom e rifugiati, che anche se in luoghi a loro riservati come il CAR di Via Riserva nuova, producono grandi quantitativi di rifiuti ingombranti accatastati insieme ai fragili cassonetti Ama della Icoplastic ( foto n. 3).


Naturalmente, Ama sa benissimo che in questi luoghi di disperazione, illegalità e clandestinità fare il PAP è un vero suicidio, in quanto i non censiti sono la maggioranza, i controlli sono impossibili e il corretto conferimento è una parola sconosciuta.

Aver istituito un vero e proprio servizio “infame” ( raccolta materiali misti )per un “procurato e prevedibile” disservizio (foto 4), è a dir poco masochistico.


In questi luoghi “particolari” è opportuno mettere i cassonetti grigi per CSL e basta, fino a quando non verrà ristabilita un minimo di legalità.

Dopo rimane valida e praticabile la nostra proposta delle microisolecoligiche “LE MIE “.

srmm

 

alessandro filippi, ama, cigl, cisl, cobas, daniele fortini, differenziata, fiadel, immigrati, mie, porta a porta, raccolta, rifiut, saverio lopes, ugl, uil

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