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il fattaccio di Livorno

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è notizia di questi giorni che a Livorno è in atto uno scontro politico tra il sindaco Nogarin del movimento 5 stelle e il PD.(appoggiato da Forza Italia)
i fatti

dopo 2 anni di gestione, Nogarin si trova davanti ad una situazione gestionale dell’azienda partecipata ai rifiuti Aamps, a dir poco disastrosa, un vero e proprio carrozzone politico gestito dal sindacato, in questo caso la CGIL, braccio operativo del PD locale.

per un ventennio hanno usato la partecipata come un’agenzia di collocamento per assumere personale, infischiandosi del ruolo primario dell’azienda, cioè di svolgere un servizio per la città.

Pur avendo creato un’azienda di servizi ad hoc, il sindacato ha ricorso massicciamente ad appalti esterni, tanto che l’organico si era gonfiato di impiegati a discapito degli operai, addirittura un operaio ogni quattro lavoratori, questa scelta di politica industriale

scellerata, ha portato ad un disavanzo di ben 42.000.000 lo ripetiamo in lettere quarantadue milioni di euro!.

Confrontati con la nostra azienda che ne ha un miliardo e duecento milioni possono sembrare pochi, ma bisogna calcolare che Livorno equivale ad un quartiere di Roma pertanto la cifra è molto elevata.

bisogna anche sapere che con astuzia Italica per gonfiare a dismisura gli stipendi dei manager si erano “inventati” la figura del ” superquadrocoordinatore” una figura che non esiste in nessuna azienda del mondo.

di fronte a questi fatti, il Sindaco si è trovato ha fare una scelta, dichiarare fallimento, con evidente perdita di posti di lavoro, oppure tentare un’altra carta, salvare i posti di lavoro dando in gestione a terzi l’azienda, la sua scelta è stata la seconda,

ha scelto secondo lui la meno disastrosa per i lavoratori e le loro famiglie.

per fare ciò ha scelto lo strumento giuridico del:

concordato preventivo
È una procedura concorsuale a cui può ricorrere un debitore (sia esso un imprenditore individuale, una società o un diverso ente) avente i requisiti di fallibilità (previsti dall’art. 1 Legge Fallimentare) che si trovi in uno stato di crisi o di insolvenza, per tentare il risanamento anche attraverso la continuazione dell’attività ed eventualmente la cessione dell’attività a un soggetto terzo oppure per liquidare il proprio patrimonio e mettere il ricavato al servizio della soddisfazione dei crediti, evitando così il fallimento.

Chiudiamo dicendo: a noi interessa fare informazione sui fatti accaduti, pertanto lasciamo a voi il giudizio e le considerazioni

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